Se in tempi non sospetti, incontrando i lavoratori e le rappresentanze sindacali e sollecitando alla vigilanza il governo regionale, abbiamo espresso le nostre preoccupazioni per il sito Whirlpool di Carinaro, ora, con la messa in discussione di quello di Napoli, ho il timore che il problema vada ben oltre quello aziendale e investa un sistema produttivo che non trova la Campania attrattiva. Bene dunque la convocazione di un consiglio monotematico. Inviterò la presidente D’Amelio a tenerlo presso lo stabilimento napoletano dell’azienda.
La verità, che non bisogna nascondere ai lavoratori, è che in questo momento abbiamo le armi spuntate e che l’avvertimento lanciato all’azienda dal ministro Di Maio su una possibile revoca dei finanziamenti è davvero poca cosa.
Purtroppo, il ministro Di Maio ha dato ampia prova di non avere una visione strategica del sistema produttivo italiano men che meno di quello campano al quale, come ho denunciato la scorsa settimana ha sottratto ben 2 miliardi di euro dal Patto per la Campania, come poi confermatoci nell’ultima seduta di question time di venerdì scorso. Due miliardi di euro sfilati allo sviluppo della Campania ed in particolare al sistema agroalimentare, a quello aerospaziale, dell’auto motive e della cantieristica. Cancellati con un tratto di penna da parte del Mef nel più assordante silenzio del governo nazionale e regionale.
Qualcuno si illude che le aziende come Whirlpool o altre multinazionali che investono o potrebbero investire in Campania non sappiano leggere questi gravissimi segnali.
Purtroppo, per quanto solidale, l’imprenditore si muove e investe solo dove ci sono opportunità e scappa laddove, come nel caso del taglio dei 2 miliardi, queste opportunità vengono tagliate.