L’idea di un impianto per la produzione di combustibile solido secondario da realizzare nello Stir di Caivano è una follia, un sicuro e inutile spreco di risorse pubbliche e, soprattutto, un inaccettabile danno ai cittadini del Caivanese.
Questo progetto è peraltro previsto da un Piano Rifiuti, quello del 2016, non solo ha ricevuto precisi rilievi da parte Ministero dell’Ambiente ma deve essere ancora valutato ed approvato definitivamente dall’Unione Europea che, anzi, ha previsto di affidarne l’esame ad un organismo tecnico indipendente.
Naturalmente siamo preoccupati non poco per l’impatto di questo impianto che, come prescritto nel piano straordinario, dovrà smaltire ben 2 milioni di tonnellate di ecoballe in soli due anni. Due milioni di tonnellate di ecoballe, ripeto, che nello Stir di Caivano andranno ad aggiungersi all’ordinario, camion dopo camion, tir dopo tir. Senza contare che il combustibile che si andrà a produrre non ha mercato e dopo un anno, se non verrà utilizzato, diventerà nuovamente rifiuto da smaltire.
Anche sui tempi di realizzazione c’è poi di che preoccuparsi ben conoscendo quelli deluchiani, cioè di un governatore che ad aprile 2016 annunciò insieme a Renzi che in un anno avrebbe smaltito 870 mila tonnellate di ecoballe. Oggi, a 16 mesi da allora, sono state smaltite appena 16 mila tonnellate.