SANITÀ: CORTE DEI CONTI SBUGIARDA LA RIVOLUZIONE DELUCHIANA

SANITÀ: CORTE DEI CONTI SBUGIARDA LA RIVOLUZIONE DELUCHIANA

 LE BUGIE DI DE LUCA (1)

Altro che Stati Generali della Sanità, altro che svolta: i dati del Rapporto 2018 della Corte dei Conti raccontano tutt’altro e sbugiardano la presunta rivoluzione deluchiana.

La Campania, insieme con la Calabria, è l’unica regione tra quelle in Piano di Rientro ad essere inadempiente sui Lea. I dati 2017 dicono che migliorano e sono adempienti rispetto, alla soglia dei 160 punti, il Molise, la Puglia e la Sicilia. La Campania, che dal 2015 al 2016 ha recuperato solo 18 punti, si ferma a 124. Il che significa che di questo passo dovremo aspettare il 2020 per poter sperare di uscire al commissariamento. Sempre che, ovviamente, riusciremo a recuperare almeno sui ricoveri fuori regioni, soprattutto degli acuti, sui tempi di dimissioni dai reparti chirurgici, sulla degenza media preoperatoria o, sempre per fare un esempio, sui parti cesarei ancora numerosissimi. Versanti, questi, che ci vedono ultimi in Italia.

Vogliamo parlare dei tempi di pagamento ai fornitori della sanità? A febbraio scorso (dati 2017) il governatore ci ha fatto sapere che la Regione paga a 32 giorni ma alla Corte dei Conti risulta invece che, sempre nel 2017, i tempi minimi e massimi di pagamento oscillano tra i 200 e i 234 giorni.

Il dato politico è insomma chiaro: con questo governo regionale, tra una cosa non detta e un mare di chiacchiere e propaganda, senza i nostri bravi medici e infermieri e senza qualche manager come si deve, la nostra sarebbe una sanità davvero da terzo mondo.

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