Buona regola vorrebbe che chi dirige una società regionale non dovrebbe ricevere altri i incarichi, ancor più in strutture che le finanziano o le controllano. In Campania, purtroppo, questo non succede.
Nonostante i proclami e le numerose determinazioni sugli sprechi e sulla capacità di governance delle Partecipate da parte delle Autorità di controllo risultano e permangono infatti diversi episodi di gravi commistioni: nomine di alcuni Consiglieri di Amministrazione di note società in house che allo stesso tempo risultano consulenti in altre Società e Fondazioni.
Il governo De Luca, che proprio recentemente si è prodigato a raddoppiare le dotazioni finanziarie di alcune di queste società che, peraltro, continuano a modificare i progetti in corso d’opera raddoppiando tempi e costi, con palese violazione del principio di economicità, trasparenza ed efficienza, non può lasciare in piedi certe situazioni che versano in evidenti conflitti di interesse.