Se a due anni dalla pubblicazione del decreto 70 il rischio che il Sannio perda il suo unico Dea di 2° livello si fa sempre più concreto lo dobbiamo solo ed esclusivamente alla scarsa considerazione del governatore De Luca per i problemi delle aree interne.
L’allarme e la sfiducia dei cittadini sanniti è dunque più che comprensibile.
Nei fatti mentre l’annunciata proroga alle prescrizioni del Decreto 70 non arriva, gli unici risultati fin qui conseguiti sono la modifica di un Atto Aziendale che non fa ben sperare, lo smantellamento del presidio ospedaliero di sant’Agata dei Goti e la scelta, peraltro comprensibile, di alcuni apprezzati chirurghi del Rummo di ‘riparare’ altrove.
Siamo pronti a portare nell’Aula del Consiglio regionale, dove presenteremo una mozione ad hoc, l’intera problematica per scongiurare che il Sannio perda una risorsa sanitaria di eccellenza a dir poco fondamentale per i suoi cittadini.
Alla fine, i nodi vengono sempre al pettine: questa è l’attenzione di questo governo regionale riservata al Sannio. Non proprio la stessa, per capirci, che si è voluta dedicare all’azienda ospedaliera salernitana Ruggi D’Aragona.