Condividere l’aspirazione di un’area naturalistica straordinaria come quella della Valle dei Mulini di Gragnano a diventare Patrimonio Unesco e, dalla soppressione dell’Arcadis e dalla istituzione del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, non aver previsto prontamente una redistribuzione efficace delle competenze per consentire interventi attesi da anni e anni e comunque necessari ad evitare disagi, l’isolamento della popolazione o, peggio, un disastro ambientale, è inaccettabile.
Questa volta non ci sono alibi anche perché, come opportunamente sottolineato dai consiglieri comunali di Gragnano Hub che da sempre conducono questa battaglia, le risorse ci sono. Presenterò quindi un’interrogazione e mi auguro che la risposta non si faccia attendere e che sia esaustiva.
Il vero tema è però che c’è anche, come accaduto per la soppressione dell’Arlas o dell’Arsan, un evidente fallimento della proclamata sburocratizzazione, di quella annunciata rivoluzione che sta producendo solo danni.