L’Italia è un Paese obsoleto che penalizza i giovani e le famiglie. E’ questo quello che emerge dal Rapporto Annuale 2016 dell’Istat.
Non funziona il mercato del lavoro, va malissimo la spesa sociale, inesistente il reddito delle famiglie, infatti le cosiddette ‘famiglie jobless’, quelle cioè in cui nessuno ha un lavoro, arrivando nel 2015 a 2,2 milioni. Nascite mai così basse nella storia del Paese, prospettive nere per i giovani, enorme gap generazionale, e soprattutto un’occupazione precaria e assai inferiore al titolo di studio.
Dai dati Istat emerge una generazione, dai 18 ai 34 anni, in cui 4 giovani su 10, sono costretti ancora a vivere a casa con i genitori, a causa di un lavoro inesistente o comunque sottopagato e non proporzionale al titolo di studi: oltre un ragazzo su tre tra i 15 e i 34 anni è troppo qualificato per il lavoro che svolge. E tale quota è tre volte superiore a quella degli adulti.
La parola d’ordine per i giovani è il precariato! Oggi lo dicono i dati che smentiscono il premier Matteo Renzi che ribadisce che sta lavorando e dando lavoro alle nuove generazioni.
Il gap generazionale è fortemente rimarcato dal Rapporto annuale 2016. Un’Italia vecchia che non aiuta i giovani e non crea speranze per il futuro. Ecco perché insisto sulla necessità di inserire nello statuto della Regione Campania il principio di equità generazionale. Alla luce degli ultimi dati Istat tale normativa può rappresentare una via d’uscita per la risoluzione di svariate problematiche soprattutto quelle lavorative.